[NOTA]
Questa pagina è una copia di archivio della newsletter di #CivicHackingIT.
[FINE NOTA]
Cittadini monitoranti e civic hacking
Non riesci a leggere questa mail? Usa il browser!
L'idea di cittadini che si impegnano a monitorare la vita (e la cosa) pubblica è antica. Senza risalire alle πόλεις dell'antica Grecia, il concetto gira nel web almeno dall'inizio degli anni Duemila (come dimostra questo blogpost di Massimo Mantellini). Perché riprenderlo ora, in una newsletter sul civic hacking?

La realtà è che i mondi del civic hacking e dei cittadini monitoranti si intersecano, si parlano, interagiscono. Tra le due comunità ci sono vari aspetti in comune, ma anche svariate differenze. Insomma, leggi fino in fondo alla newsletter per farti un'idea.

MONITORA CHE TI PASSA...

Perché abbiamo bisogno dei cittadini monitoranti?

Giulio Di Chiara, in questo blogpost per Monithon, ci spiega in maniera cristallina a cosa servono questi benedetti cittadini monitoranti (e quali caratteristiche hanno):

"Quando prepariamo una torta e la mettiamo in forno è fondamentale controllarla periodicamente per verificare che la cottura vada a buon fine e che l’impasto lieviti per bene. In quell’istante stiamo “monitorando”, ovvero verifichiamo che il risultato ottenuto sia conforme alle nostre attese.

Allo stesso modo, quando paghiamo le tasse (che sono un pò come gli ingredienti della nostra torta) abbiamo il diritto di ricevere dei servizi funzionanti, ovvero il godimento della torta stessa, calda e morbida".

Da leggere tutto fino in fondo e conservare.

Ancora non ho capito

Se ti sembra che questa newsletter sia piena di link vecchiotti, un po' hai ragione. Vecchi, ma ancora utili.

A dimostrazione che questi benedetti cittadini monitoranti sono ancora attuali, ti segnaliamo queste due discussioni su Facebook. Nella prima, Leonardo Ferrante parte dal fatto che civic hacking e cittadini monitoranti sono due cose diverse. Il confronto che si sviluppa è ricco di spunti (quindi prenditi un po' di tempo per leggere anche i commenti) e, forse, si può riassumere con l'idea che le etichette che ci diamo non coprano mai il 100% di quello che facciamo.

La seconda discussione parte dai dati, per arrivare agli amministratori e ai cittadini. Pur non essendo strettamente legata ai cittadini monitoranti, troviamo un altro commento di Ferrante sulla differenza tra civic hacking e cittadini monitoranti: "[...] Inoltre, il civic hacker è una piccola parte di quanto può fare una cittadinanza monitorante, che si estende fino all'advocacy, che è qualcosa che va oltre la dimensione dei dati, pur essendo in una logica monitorante".
Per noi è esattamente il contrario (il monitoraggio civico è una parte di quello che consideriamo civic hacking).

Esempi concreti?

Un paio di storie di cittadini monitoranti sono già finite in questa newsletter (Monithon e Monitorappalti). Quella di cui vogliamo parlare oggi è A scuola di OpenCoesione (c'è tempo fino a lunedì 16 per candidare la propria scuola).
Si tratta di un progetto che insegna ai ragazzi delle scuole secondarie superiori cosa significa cittadinanza attiva, attraverso il monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici nel loro territorio. In parole povere, si tratta di utilizzare Open Data, statistica e strumenti di data journalism per vedere che fine fanno i soldi pubblici (nazionali ed europei). Ovviamente, loro sono molto più bravi di noi a spiegarlo in meno di tre minuti.

NELLA LIBRERIA DI #CivicHackingIT

Se muore il Sud di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, Feltrinelli Editore

Parlare di Mezzogiorno senza parlare di fondi pubblici è difficile. In questa inchiesta, infatti, Rizzo e Stella dedicano un intero capitolo alla domanda: "che fine fanno i soldi dei progetti delle politiche di coesione?". Tra trattorie Da Ciccio e apprendisti fantasma, gli autori ci dimostrano che anche i giornalisti, quelli classici, che hanno poca familiarità con il data journalism, possono trasformarsi in cittadini monitoranti. Grazie a strumenti come OpenCoesione, tutti - anche Rizzo e Stella - possono controllare lo stato dei lavori, l'ammontare dei fondi e i progetti a cui sono destinati.

Se proprio non ti piacciono questi due autori, leggi almeno la riflessione di Paola Liliana Buttiglione nel blog di Monithon.
Buona lettura!

Erika e Matteo
 
Ps. come sempre, se trovi qualcosa di interessante a tema #CivicHackingIT, segnalacelo su Twitter.
Condividi su Facebook!
Condividi #CivicHackingIT!
Civic hacking - sito
#CivicHackingIT su Twitter
#CivicHackingIT su Medium
Questa mail ti arriva perché ti interessa restare aggiornata/o sulla situazione del civic hacking in Italia (e qualche occasionale spunto dall'estero). La newsletter è curata da Erika Marconato e Matteo Brunati (stiamo anche lavorando ad un libro per raccontare il civic hacking in Italia).

Vuoi far sapere loro qualcosa o sei un editore a cui potrebbe interessare pubblicare il libro? Usa la mail.

Conosci qualcuno che potrebbe essere interessato a questa newsletter? Inoltra la mail.

Non ti interessa più ricevere queste mail? Cancellami!
 
*|REWARDS|*