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Questa pagina è una copia di archivio della newsletter di #CivicHackingIT.
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CiviL o civiC hacking?
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Da quando abbiamo cominciato questo progetto per raccontare il civic hacking in Italia nel 2017, abbiamo assistito inermi a uno strano fenomeno: per ogni CIVIC hacking che lanciamo, ci torna indietro un CIVIL hacking. C, L è solo una lettera, sarà che suonano simili, sarà che pronunciamo male, giusto? L'abbiamo pensato anche noi. Per un periodo piuttosto lungo ci siamo limitati a correggere i malcapitati, mettendolo tra le cose da mettere in conto quando ci si (pre)occupa di una cosa di nicchia.
Da qualche settimana, però, ci stiamo chiedendo se questa maledetta elle che si infila nel civic hacking non abbia un senso più profondo. Come il burro. Abbiamo ripescato un post di Lucia Corbolante che spiega perché burro e butter, sebbene siano la traduzione l'una dell'altra, non rappresentano lo stesso oggetto: italiani e anglofoni non parlano della stessa cosa, anche se credono di sì.

Che sia così anche per il civic hacking? Che quello che per gli anglofoni è zuppa, per noi sia pan bagnato? Se ci pensi, il servizio è CIVILE, la Protezione anche lei è CIVILE, il diritto è anch'esso CIVILE. Di CIVICO abbiamo il centro, l'educazione e i musei. Due universi di senso sicuramente vicini, ma distinti. Insomma, ci o elle non sono solo lettere, quindi questa settimana cominciamo a capire se abbiamo fatto un enorme errore schierandoci con la ci, invece che con la elle.

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a b c d e f g h i l...

Sarà solo una vostra impressione...

Dato che siamo partiti da un aneddoto personale, facci mettere giù un po' di dati.
Al momento, il motore di ricerca che usiamo ci informa che per la stringa di ricerca civic hacking ci sono 2.960.000 risultati, mentre per civil hacking 53.600.000 risultati (62.400.000 risultati se contiamo anche quelli per civic hacking che il motore di ricerca ingloba insieme. Il perché i numeri non siano minimamente spiegabili aritmeticamente lo sa solo l'algoritmo). Come vedi, abbiamo ragione a pensare che per ogni volta che pronunciamo civic hacking si generano svariati civil hacking! Comunque, anche escludendo i risultati su civic hacking con l'apposito bottone, è abbastanza chiaro che, per il motore di ricerca, sono la stessa identica cosa (il terzo risultato è Code for America, una delle realtà di civic hacking e civic tech più affermate negli Stati Uniti).
Se per il civic hacking in italiano c'è questa newsletter, l'Open Data Handbook e una serie di altre fonti più o meno serie, per il civil hacking i risultati sono decisamente misti.
Si va da cose decisamente più vecchiotte (parliamo di 2011-2014) a blogpost pubblicati praticamente l'altro giorno. Se Patrick Paris per Linkiesta si schiera con la elle mal interpretando la pronuncia di Riccardo Luna (che in Cambiamo tutto! parla sì di hacking, ma civiC, non civiL), un anonimo blog salta tra la elle e la ci, come a sottolineare che sono solo lettere. Insomma, sembra che sia solo la questione di assonanza che abbiamo già citato, ma ancora non siamo sicuri che sia così semplice...

Civile

Da bravi nerd, per sbrogliare la matassa siamo andati alla fonte: le definizioni. No, non quella di hacking che, almeno per questo numero, non crea problemi di nessun tipo. Quelle altre. Quindi, civile. La Treccani ci informa che civile significa "Di cittadino, dei cittadini, considerati come parte d’uno stato e con particolare riguardo alla loro convivenza in seno allo stato", oppure "Che è rivolto a formare il vero cittadino", o, ancora, "opposto di barbaro o primitivo". Dato che è una parola che gira da un po', abbiamo consultato anche un vocabolario etimologico del 1907 (solo perché è in pubblico dominio) che ci informa che civile deriva da civis, cittadino e riguarda i diritti privati dei cittadini.
Per cui, il Servizio Civile si chiama così perché riguarda i cittadini. Bada bene, non le persone, i cittadini, ossia i membri riconosciuti di uno stato (il perché questa differenza è importante lo trovi, tra le altre cose, nel salto con l'asta).

Civico

Anche qui, la Treccani ci informa che civico significa "Che è proprio dei cittadini, in quanto appartengono a uno stato (cfr. civile)" oppure che si riferisce a qualcosa che è "Di città, comunale, municipale". Sembra quasi la stessa cosa, no? Il dizionario etimologico però racconta un'altra cosa. La radice è complicata, ma "a parola vale residente, accasato, che ha stabile dimora in paese, in opposizione a straniero, che viene di fuori per tornarsene, al nomade che girovaga, all'incola o inquilinus abitante non fisso di un luogo non proprio". Civico ha a che fare con le radici, con l'essere parte di un territorio.
Risolve la diatriba tra ci e elle? Non proprio. Ancora non è chiaro se abbiamo sbagliato a schierarci. Sarà che, in inglese, il civil servant è il funzionario pubblico e il civic hacking ha a che fare con l'Open Government, ma, come con il burro, le stesse parole in Italia non coprono esattamente la stessa cosa (quindi, il civic hacking c'entra con l'Open Governement, ma non solo e gli hacker civici hanno a che fare con i funzionari pubblici, ma non solo). Insomma, che confusione!

NELLA LIBRERIA DI #CivicHackingIT

Favole al telefono di Gianni Rodari, Einaudi ragazzi

Nessuno meglio di Rodari può aiutarti a capire perché le lettere non sono solo sghiribizzi. In questo libro per bambini, Rodari raccoglie settanta favole nate, letterariamente sia chiaro, dalla mente di un povero papà costretto a viaggiare per lavoro. Gli spunti - per lo scrittore, non per il personaggio - sono errori, giochi di parole e altre magie realizzate con le lettere. 
Da Mangionia a Ostia, Rodari zompetta (quasi letteralmente, visto che ogni favola occupa non più di un paio di pagine) tra fantasia e realtà, tra un personaggio e l'altro, tra un significato letterale e uno allegorico, senza mai appesantire la lettura. Sarà che anche queste favole, come questa newsletter, mancano di una morale, ma sono l'abbinamento perfetto per chi si scartavetra la testa tra civico e civile (e se non ci credi, prova a leggerne una qualsiasi e smentiscici!). Se ti piace ascoltarli - i libri, intendiamo -, la casa editrice Emons ha curato un'edizione audiolibro con Bisio dietro al microfono che è davvero eccezionale.
Buona lettura!

Erika e Matteo
 
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