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Questa pagina è una copia di archivio della newsletter di #CivicHackingIT.
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Ciao *|FNAME|*!

Questa settimana ti segnaliamo qualche lettura per cominciare a capire cos'è il civic hacking. Persone più seriose di noi direbbero che non sono letture da spiaggia, noi ti diciamo "hackera i luoghi comuni e leggi di civic hacking in spiaggia!".

TRA UN BAGNO E L'ALTRO

Il progetto da cui nasce questa newsletter

Stiamo scrivendo un libro a quattro mani, dal titolo "Civic hacking: comunità informali, prototipi e Open Data" perché di civic hacking in Italia si parla poco (pur essendocene molto). "Ci siamo resi conto che non volevamo scrivere un libro sugli Open Data, ma su qualcosa che li coinvolgesse indirettamente senza renderli l’argomento principale. [...] Ci siamo accorti che volevamo inserire anche quello che è andato storto e quello che forse c’è di positivo e che non bisogna mai dimenticare: in tutto questo, il civic hacking ci è parso il collante naturale in grado di tenere tutto assieme".

Abbiamo bisogno di civic hacker come il pane

Pezzo del 2016 del buon Matteo Tempestini. Perché parlare di civic hacking? Perché relazionarsi con le Pubbliche Amministrazioni del territorio? "Noi non possiamo continuare a credere che lamentandoci, denunciando o peggio ancora accusando, la gestione della cosa pubblica diventerà come la vorremmo noi".

Rincorrere le novità?

Quando si scrive un libro su un argomento significa che i tempi sono maturi, ci sono già molte conversazioni sul tema e la novità non è più la cosa più rilevante da dire. Luca Corsato, civic hacker pop, ce lo spiega in maniera cristallina in questo pezzo di marzo: "Preoccupante che ci sia — ancora — una costante scissione tra tecniciamministratori privati. C’è una greve e ripetuta litania in cui innovazione fa rima con nuovo digitale". Da meditare.

MENTRE SEI SUL LETTINO

Wikicrazia. L'azione di governo al tempo della rete. Capirla, progettarla, viverla da protagonista di Alberto Cottica, Navarra Editore

Passare un pomeriggio a leggere un libro del 2010, ma stiamo scherzando?
Fidati di noi, in queste 250 pagine c'è una visione ancora rilevante delle politiche pubbliche: i cittadini non sono sudditi delle amministrazioni, anzi, possono essere coinvolti davvero - in maniera wiki e profonda - nella gestione della cosa pubblica.
Alberto Cottica ha ancora qualcosa da dire. Nonostante siano passati sette anni (e non lo diciamo perché è un nostro amico).
Buona lettura!

Erika e Matteo

Ps.: se non sai chi siamo oppure vuoi conoscerci meglio, curiosa nei nostri blog (Matteo - dagoneye, Erika).
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