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Questa pagina è una copia di archivio della newsletter di #CivicHackingIT.
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Cose da vedere
 
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Questo è uno di quei numeri con gli occasionali spunti dall'estero (per cui se ti interessa solo la situazione italiana, ci vediamo al prossimo numero).
Abbiamo scelto alcuni video che hanno scatenato alcune discussioni tra di noi. Immagina la scena: noi due che discutiamo di remix, creatività, sistemi di voto e codice di fronte ad un piatto di pasta, dopo aver passato la sera precedente a vedere qualcuna di queste cose.
Magari anche per te saranno rilevanti, magari no. Vale la pena tentare. Come sempre, in calce trovi anche uno dei libri che non possono mancare negli scaffali di un civic hacker.

DAGLI STATI UNITI

Everything is a remix di Kirby Ferguson

Kirby Ferguson è un regista americano che parte da un assunto piuttosto semplice: non esistono contenuti originali. Copiare, trasformare e mescolare sono i suoi ingredienti per la creatività. In questa serie di quattro episodi (per un totale di circa 40 minuti) il regista esplora con noi il mondo della musica, dei video, del copyright, dei brevetti, per dimostrarci come re-inventare la ruota sia, essenzialmente, una perdita di tempo. La serie è in lingua inglese, ma qui ci sono i sottotitoli in italiano, divisi per episodio.

Hacking democracy di 
Simon Ardizzone & Russell Michaels

Documentario HBO che segue l'hacktivista americana Bev Harris nella sua scoperta del sistema di voto americano (che è in parte automatizzato). Bev è una nonna, scrittrice, in pensione. Un giorno si fa una semplice domanda: come vengono contati i voti delle elezioni negli Stati Uniti? Per rispondere a questa domanda Bev diventa una civic hacker: cerca dati, consulta esperti, trova risposte. Al di là della sicurezza informatica legata alle procedure di voto (problema spinoso anche per i partiti italiani), Bev ci insegna la perseveranza, l'inventiva e la forza di volontà che stanno dietro ogni atto di civic hacking.
Il documentario è solo in inglese, ma vale la pena anche per il pubblico italico.

Rip! A remix manifesto di Brett Gaylor

Remix, mashup, riuso: solo alcune delle cose che fa Girl Talk, il musicista protagonista di questo documentario. Ossia, la scusa che Brett Gaylor usa per parlare di come funziona la creatività, della necessità di poter pescare dal passato e delle pesanti norme legate al copyright che, spesso, paralizzano, invece di valorizzare.
Questo DVD distribuito Feltrinelli (e disponibile in lingua inglese con licenza CC-BY-NC su Vimeo) non parla necessariamente di civic hacking. D'altra parte la possibilità di accedere a dati/software/hardware/pratiche riutilizzabili per farne cose nuove, è uno dei principi cardine del civic hacking, quindi perché non allargare lo sguardo? Perché non imparare da altre discipline?

NELLA LIBRERIA DI #CivicHackingIT

Cultura convergente di Henry Jenkins, Apogeo 

“La questione importante non è ciò che la tecnologia sta facendo a noi, ma ciò che stiamo facendo noi con la tecnologia”, dice Henry Jenkins. In questo libro Jenkins riflette sul potenziale insito nel costruire cose nuove da materiali esistenti (che diventa esponenziale, grazie alla tecnologia).
Approfondisce anche il ruolo del cittadino, che da passivo diventa attivo, da informato diventa monitorante.
Infine, introduce l'ad-hocrazia: "organizzazione caratterizzata dall'assenza di gerarchie. Al suo interno ogni persona contribuisce ad affrontare un particolare problema affidandosi alle proprie conoscenze e capacità, e i ruoli di leadership si alternano con il variare dei compiti. Una ad-hocrazia è, perciò, una comunità del sapere che trasforma l'informazione in azione".
Per questa settimana, buona visione!

Erika e Matteo
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