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Che si fa quando intorno a noi succedono cose che non ci piacciono? Si agisce. Si cerca di cambiare le cose, a volte con un sorriso.
Questa settimana parliamo di gesti semplici o buffi, ma efficaci. Parliamo di persone creative. Parliamo di civic hacking inaspettato.
Come sempre, non tutte le soluzioni sono ugualmente efficaci ovunque. Come sempre, si può essere molto seri, ma non seriosi. Come sempre, l'importante è risolvere i problemi.
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Palermo, 2017.
Problema: ci sono i rifiuti per le strade.
Soluzione: rivolgersi alla Madonna. Letteralmente. Pare che alcuni palermitani abbiano tentato di combattere il degrado con delle statue sacre. In alcuni punti ha funzionato, in altri no. In ogni caso è un esempio perfetto di come il civic hacking non debba necessariamente essere legato alla tecnologia. Basta un po' di conoscenza del territorio e di inventiva per risolvere un problema. E un po' di voglia di prendersi cura di qualcosa che è pubblico (quindi anche mio).
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Ti ricordi la timeline che aveva fatto Matteo sull'evoluzione della discussione intorno al civic hacking in Italia? Qualche settimana fa, ha completato l'analisi con un blogpost. Cosa abbiamo imparato dalla timeline? Che siamo delle vecchie signore che usano troppo tempo per chiedere "permesso?", invece che passare la dannata porta. Il post è lungo e articolato, riprende delle slide di Franco Morelli di qualche anno fa e, se te lo sei perso, questo è un gentile pat pat sulla spalla per ricordartelo.
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Uno dei problemi dei musei italiani è che spesso sono noiosi: chi entra è considerato uno spettatore, al massimo un visitatore, non qualcuno che con le risorse del museo può farci qualcosa. Museomix è un laboratorio di tre giorni, per realizzare strumenti e prototipi per remixare il museo stesso. L'evento è preceduto da una serie di incontri perché sono le persone che fanno i musei: se varchi la soglia non puoi considerarti solo spettatore passivo, devi fare qualcosa (almeno per il week-end in cui la gente di Museomix è presente).
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NELLA LIBRERIA DI #CivicHackingIT
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Il più grande uomo scimmia del Pleistocene di Roy Lewis, Adelphi
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Terry Pratchett, nella sua prefazione, presenta questo libro come un buon libro di culto (ossia superbamente scritto, ma sconosciuto ai più, quindi se non l'hai mai sentito nominare, sei in buona compagnia). Si tratta della storia di una famiglia di neandertaliani impegnati a diventare sapiens. Divertente e ben scritto, è una riflessione su come affrontare il cambiamento, in cui troviamo perfino una riflessione sulle licenze d'uso mascherata da discussione sulla diffusione del fuoco. È anche un trattato sul civic hacking, sul remix e sull'essere umano. Ma, soprattutto, è un romanzo adorabile che ti resterà in testa per un po'.
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Buona lettura!
Erika e Matteo
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Ps. come sempre, se trovi qualcosa di interessante a tema #CivicHackingIT, segnalacelo su Twitter.
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