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polìtica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. politico (sottint. arte); cfr. gr. πολιτική (τέχνη)].
1. a. La scienza e l’arte di governare [...]
1. b. Più concretam., l’attività svolta per il governo di uno stato, il modo di governare, l’insieme dei provvedimenti con cui si cerca di raggiungere determinati fini [...].
1. c. Modo particolare con cui uno stato, un governo, un capo di governo imposta e cerca di risolvere l’insieme dei problemi politici di varia natura, spec. quelli di maggior portata e gravità [...].
1. d. L’attività di chi partecipa direttamente alla vita pubblica, come membro del governo, del parlamento, di un partito, di un sindacato, di un movimento, ecc. [...].
1. e. Qualsiasi argomento, fatto, questione che riguardi, più o meno direttamente, il governo e l’amministrazione di uno stato, le relazioni internazionali, l’operato dei partiti e sim., soprattutto in quanto se ne faccia oggetto di discussione e di conversazione [...].
2. estens. Particolare modo di agire, di procedere, di comportarsi in vista del raggiungimento di un determinato fine, sia nell’ambito pubblico sia in quello privato [...].
3. fig. Linea di condotta accorta e astuta al tempo stesso, caratterizzata dalla capacità di destreggiarsi abilmente nelle situazioni e nei rapporti con gli altri, talvolta unita a una certa dose di opportunismo [...].
La definizione è della Treccani, l'interpretazione da qui in poi nostra.
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Politico non significa partitico
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La verità è un atto politico
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Una volta si chiamavano bugie (o bufale). Ora, per non confondersi con i dolci di carnevale (o con gli animali che danno il latte per la mozzarella), si chiamano fake news. Parliamo di quei pettegolezzi autosostenenti che popolano la nostra vita (soprattutto in periodo di campagna elettorale). "Nei social sono solitamente composte da un titolo forte e da un’immagine d’accompagnamento, che può anche essere falsa. Prendiamo per esempio questa foto di Hillary Clinton con un microfono addosso, subito diventata un piccolo scandalo circa un ipotetico “macchinario contro la tosse” atto a mascherare le sue pessime condizioni di salute durante la campagna elettorale". Pietro Minto, per Il Tascabile, ha immaginato le estreme conseguenze di una società basata sulle bufale (non i bovini) e sulle contraffazioni.
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Gli algoritmi sono politici
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Cosa succede se analizziamo sei profili Facebook fortemente orientati politicamente? Chi vede cosa se le fonti sono sempre le stesse? Se lo sono chiesti anche nel team dietro ad elezioni.tracking.exposed e, nel loro sito, puoi vedere qualche primo risultato. "Non c’è alcuna neutralità in Facebook: l’algoritmo è una forma passiva e lenta, di controllo dell’informazione. I post disponibili sono gli stessi per ogni utente, ma decidere cosa far apparire e cosa non far apparire è una forma di censura sottile". Dato che il sito è in beta, ti consigliamo di partire da Medium per capire come lavorano e dalla pagina "filosofia" per capire cosa li ha spinti a fare questo esperimento.
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Quello che dici è un atto politico
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A noi i giornalisti che lavorano con i dati piacciono, ma anche quelli che verificano i fatti hanno un posto speciale nel nostro cuore. Pagella politica è un mix di data journalist (giornalisti che lavorano con i dati) e fact-checker (giornalisti che verificano i fatti): "è un progetto che mira a monitorare le dichiarazioni dei principali esponenti politici italiani, al fine di valutarne la veridicità attraverso numeri e fatti. Il sito è online dal 3 ottobre 2012. Nel nostro piccolo, proviamo ad inserire una dose di oggettività nella dialettica politica italiana". Lo scopo non è certificare la credibilità di chi fa politica, ma analizzarne le affermazioni, le promesse. Capire con i dati se (e quanto) ciò che viene detto è fake news.
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NELLA LIBRERIA DI #CivicHackingIT
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Giornalismo e nuovi media di Sergio Maistrello, Apogeo
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Questo saggio di diversi anni fa, nato per alcuni studenti di un corso di giornalismo, è, in realtà, un'ottima lettura anche per chi, come noi, non fa il giornalista. Maistrello fa una panoramica su internet, web, social network, wiki, etc. e su come possono essere usati per cambiare il modo di fare informazione. Se i mezzi di comunicazione sono il quarto potere, è utile sapere come hackerarli: non tutti devono essere giornalisti, ma tutti noi dobbiamo occuparci di politica (intesa come cosa pubblica, non come cosa partitica o governo dello Stato). Essere cittadini significa occuparsi di politica: la parte civic di civic hacking passa anche dalle informazioni che contribuiamo a far girare, dai dati che analizziamo, dai media che usiamo per esprimerci.
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Buona lettura!
Erika e Matteo
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Ps. come sempre, se trovi qualcosa di interessante a tema #CivicHackingIT, segnalacelo su Twitter.
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