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Questa pagina è una copia di archivio della newsletter di #CivicHackingIT.
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GDPR, uffa!
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Com'è la tua casella email? Piena di comunicazioni che suonano più o meno così: "Buongiorno, stiamo aggiornando le nostre privacy policy, abbiamo bisogno del tuo consenso..."? Oppure sono solo le nostre caselle di posta ad essere intasate? Noi stiamo cercando di vedere il lato positivo: è il momento buono per fare un bel po' di pulizie di primavera digitali. Detto questo, anche noi abbiamo aggiornato le nostre privacy policy e il nostro form di iscrizione per questa newsletter.

Ma, in una newsletter come questa - in cui scriviamo di civic hacking e atti di ribellione piccoli e grandi - che senso ha parlare del regolamento generale sulla protezione dei dati? Come sempre, cerchiamo di vedere le opportunità, anche negli ambiti che ci sono più ostici, come quello della giurisprudenza. Vedrai che non siamo i soli. Se questo è il primo numero che ricevi, non spaventarti: non tutte le nostre newsletter riguardano leggi e affini (curiosa nell'archivio per farti un'idea un po' più realistica di com'è #CivicHackingIT). E quasi nessuna rimanda a contenuti solo in inglese. Per questa settimana porta pazienza!

General Data Protection Regulation

Mi sto strappando i capelli, da dove partire?

Non hai assolutamente idea di cosa sia il GDPR? Ahia! Non è mai tardi per informarsi, ma le tempistiche sono strette. Non staremo a spiegarti in cosa consiste la legge (nessuno dei due è avvocato), ma ti consigliamo di leggerla e capire se ti riguarda o meno (spoiler alert: sì, ti riguarda). Poi, se come noi, hai qualche progetto online, prenditi qualche minuto e leggi le risorse raccolte da Donata Columbro in questo tweet. Donata è una giornalista e una content strategist freelance (ci ha fatto qualche domanda in occasione dell'Internet Festival del 2017) e, in un tweet, ha raccolto tre risorse preziose: forse ti potranno sembrare troppo orientate alla comunicazione, ma fidati non è così.

Data, quindi si parla anche di Open Data?

Se lo sono chiesti anche all'Open Data Institute e all'Open Knowledge International. In particolare, nel blog di ODI troviamo una riflessione (in inglese) su dati e portabilità: "Coming into force this May, the European Union General Data Protection Regulation (GDPR) will strengthen existing individual rights over personal data and introduce new ones, including the right to data portability. The right to data portability is a more extensive version of the existing right to data access. It gives you the right to get hold of data held about you by an organisation, but goes further in enabling you to obtain the data ‘for reuse across other services’. In doing so, the right has been described as stretching beyond data protection into other fields, such as competition law, intellectual property and consumer protection".
Alcuni membri di OKI, invece, si sono concentrati sul caso specifico della Slovacchia, in cui il contesto giuridico ha permesso di pubblicare alcuni dataset contenenti dati personali (per lo più provenienti dai registri pubblici sulle aziende): "The desired outcome for the Open Data community would be to achieve a state when it is clear that even though a dataset does contain some personal information, Open license is still valid and thus users of that data are able to use and re-use it 'as usual'". Come andrà a finire, non è ancora dato saperlo: la discussione è in inglese e vale la pena seguirla.

GDPR e "civic": come i cavoli a merenda?

Hai tutto il diritto di essere in preda alla confusione. GDPR e civic hacking sembrano due mondi completamente alieni, ma, come ti abbiamo già anticipato, non è così.
Il Project VRM (di cui abbiamo parlato la settimana scorsa) in aprile ha lanciato un hackathon, il GDPR Real Consent Hack Day, in cui si sono proprio interrogati su come far funzionare il GDPR per i detentori dei dati, i creatori dei dati (noi tutti) e chi i dati li processa. Ti consigliamo di spulciare i materiali, perché sono pieni di idee e spunti utili - ovviamente in ottica più hacker che comunicativa.
Se ancora non ti basta, queste sono le prime righe di un interessante articolo scritto da Elena Souris e Hollie Russon Gilman per Vox: "Privacy and data controls have been in the spotlight this week, along with Facebook CEO Mark Zuckerberg, who testified in front of Congress Tuesday and Wednesday. While online rights are coming into question, it’s worth considering how those will overlap with offline rights and civic engagement. The two may initially seem completely separate, but democracy itself depends on information and communication, and a balance of privacy (secret ballot) and transparency". Facci sapere se loro ti hanno fatto cambiare idea!

NELLA LIBRERIA DI #CivicHackingIT

Who owns your data?

Questa settimana non abbiamo un libro preciso, ma, dato l'argomento, abbiamo una generica voglia di tirarci su il morale. Il titolo qui sopra rimanda ad un video di PhD Comics (una breve pubblicità ad una cosa che sembra interessante, ma che non abbiamo testato personalmente). Insomma, diciamocela francamente: è una scusa per farti andare a curiosare su PhD Comics: una serie di strisce sulla (mancanza totale di) vita quando si lavora in ambito accademico. Sono tutte in lingua inglese e ci strappano sempre un sorriso (nonostante nessuno dei due sia un accademico).
Sempre in tema strisce, se hai ancora un po' di confusione sui dati personali, ci pensa XKCD a risolverli (si comincia con le vignette sui dati personali, per poi perdersi in un buco nero da cui si emerge qualche ora dopo con i crampi alle guance per le risate, ti avvisiamo).
Buona lettura!

Erika e Matteo
 
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