[NOTA]
Questa pagina è una copia di archivio della newsletter di #CivicHackingIT.
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Ci vediamo al WordCamp Torino il 5-6 aprile?
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Qualche mese fa, Erika ha mandato una proposta per il WordCamp di Torino e, dato che è stata accettata, oggi parliamo di WordPress e civic hacking. Ti sembra che sia un'associazione stiracchiata? Aspetta di leggere tutto per vedere se è così o meno.

Prima di tutto una confessione: nonostante il blog personale di Erika giri grazie a WordPress e quello di Matteo abbia cambiato motore sotto il cofano dopo dieci anni di onorato servizio, non abbiamo mai fatto il collegamento tra il CMS e il civic hacking. O meglio, ci è abbastanza chiaro che la comunicazione è fondamentale anche per i progetti di hacking delle città e molte persone che fanno comunicazione per lavoro hanno una relazione di profondo affetto con WordPress, ma non abbiamo mai pensato come sfruttare al meglio questa sinergia. In questo numero cerchiamo di porre rimedio al nostro errore.

Partiremo dall'esperienza di un ingegnere americano, dopodiché abbiamo scovato un hackathon internazionale che - sulla carta - sembra davvero nelle nostre corde e concluderemo con i dettagli del WordCamp di Torino che ha un programma più che interessante (e non solo perché Erika sarà sul palco). Purtroppo, le risorse che abbiamo selezionato sono quasi tutte in inglese, ma speriamo tu non ti faccia spaventare.

Civic WordPress

Partiamo da qui

"Because the goal of civic hacking is to build better communities and better civic tools, people who become civic hackers may be more citizen activists than ninja coders. While some civic hackers can build websites with raw HTML and CSS or with a stack of computer languages and services, other civic hackers may want to limit their website building to an easy-to-learn-yet-powerful tech tool like WordPress (WP)" scrive l'autore di Civic Hacking e WordPress. Come per parecchi altri link sparsi nel web, anche questo ha cose che non sono più rilevanti (come il plugin per le petizioni americane), nonostante sia di meno di tre anni fa. Nonostante questo, l'idea di fondo è ancora ottima: la tecnologia non è un fine, è un mezzo e non sempre investire tutte le nostre energie su questo aspetto specifico è la scelta migliore.
Dopodiché, se deciderai di seguire i link del post, scoprirai un tesoro di cose su WordPress e civic hacking (anche se tutte in inglese).

HackaWordPress

Diciamocelo, ci siamo imbattuti in questo hachathon per caso, ma il nome ci ha obbligato ad approfondire: do_action, praticamente il fa_azione. Nel sito si legge "do_action hackathons are community-organised events that are focussed on using WordPress to give deserving charitable organisations their own online presence. Each do_action event includes participants from the local WordPress community coming together to plan and build brand new websites for a number of local organisations in one day". La prima edizione è stata a Cape Town nel 2014 e poi si è diffuso nel nord America e in Europa, anche se in Italia non ne è mai stata fatta un'edizione (il che, probabilmente, contribuisce alla nostra ignoranza fin'ora).
Ovviamente non abbiamo mai partecipato, ma una cosa che ci piace è l'idea di far incrociare comunità diverse: sviluppatori WordPress e hacker civici, che al momento si annusano con sospetto, ma ancora non giocano insieme.

#WCTRN

Se sei a Torino tra il 5 e il 6 aprile, non hai scuse! Passa a salutare Erika al WordCamp - ci sono ancora alcuni biglietti a disposizione nel sito!
Come puoi leggere nel programma, parlerà di donne in tech. Strano? Non proprio: il civic hacking è pieno di donne che si occupano di tecnologia, anche se a prima vista non sembra che lo facciano.
Evitando di citare tutto il programma - anche se la tentazione c'è -, altre cose che non vogliamo perderci:
 - il talk sul diritto all'oblio di Alessandro Vercellotti, Francesco Arrighetti e Laura Venturini;
- i consigli su come creare partnership significative di Katerina Angelova;
- visto il nostro calendario editoriale (come sai, nell'ultimo mese abbiamo parlato anche di bias cognitivi e di potere e civic hacking), non possiamo ignorare l'intervento di Marieke van de Rakt sui bias e i pregiudizi;
- il racconto di Riccardo Magliocchetti sulla sua esperienza con il Team per la Trasformazione Digitale.
Insomma, anche se non vuoi proprio salutare noi, ci sono un sacco di altre cose interessanti da seguire.

NELLA LIBRERIA DI #CivicHackingIT

WordPress di Andrea Mattino, Apogeo

Non hai mai messo le mani nel cofano e non sai come funziona WordPress? Questo è un punto buono come un altro per iniziare (e lo trovi anche in formato epub). In poco meno di centottanta pagine, Mattino spiega come creare e mantenere un sito con WordPress. Non c'è molto altro da dire: è una guida piena di esempi pratici, suggerimenti e possibili pericoli che potremmo trovare nel nostro primo sito con WordPress.
Anche se fare i webmaster è piuttosto frustrante, tentare non nuoce. Vuoi mettere la soddisfazione di saper sistemare in autonomia quello che c'è sotto il cofano?
Buona lettura!

Erika e Matteo
 
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