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Informatici senza frontiere è una ONLUS che vuole "utilizzare le conoscenze informatiche come strumenti per fornire un aiuto concreto a chi vive in una situazione di povertà e di emarginazione o come mezzo per offrire delle possibilità in più di inserimento sociale alle categorie disagiate". Se ti rifiliamo un testo preso dal loro sito è perché, nonostante esistano dal 2005, neanche noi li conosciamo benissimo e sfruttiamo il festival per rimediare.
Quando ci hanno contattato per chiederci di partecipare, prima di tutto abbiamo curiosato nella loro presenza online per capire chi erano e cosa facevano. Quello che ci ha convinto è che nel lancio stampa si parla di un evento per "sensibilizzare sull'impatto sociale dell’innovazione e sull'utilizzo etico delle nuove tecnologie". Al di là delle nuove tecnologie che suonano come i vecchietti di ottant'anni che si vedono al bar e si danno dei "ragazzi" a vicenda, l'impatto sociale e l'utilizzo etico dell'informatica sono temi che ci interessano. Temi attorno cui ci sono conversazioni a cui ci interessa partecipare.
Quindi, ci vediamo a Rovereto!
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Le informazioni fondamentali
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Quando: dal 17 al 19 ottobre. Giovedì sera si inizia parlando di virus informatici, si prosegue venerdì e sabato con una serie di incontri e di laboratori dalle nove del mattino fino a sera su moltissimi altri temi.
Dove: Rovereto, lungo corso Bettini (trovi le varie sedi nel loro sito).
Il programma e i biglietti li trovi sul sito festival.informaticisenzafrontiere.org (noi saremo sabato 19 tra le 16.00 e le 17.00 al palazzo dell'Istruzione, in corso Bettini 84).
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Condivideremo la nostra ora con Eusebia Parrotto della biblioteca comunale di Trento e con Paolo Mantovan, il giornalista che modererà l'incontro. Per quanto ci riguarda, faremo una specie di lezione base di civic hacking sfruttando le cose che abbiamo imparato grazie a questa newsletter. Partiremo con un paio di definizioni per poi fare una carrellata di cosa è e cosa non è civic hacking. Dopodiché, ascolteremo l'esperienza di qualcuno che è davvero un hacker all'interno dell'ente per cui lavora. La cosa che davvero non vediamo l'ora di sentire sono le domande di chi ci sarà in sala.
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Cose che non vogliamo perderci
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NELLA LIBRERIA DI #CivicHackingIT
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Sotto un sole diverso di Ernst Lothar, edizioni e/o
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Questo romanzo è ambientato a Bolzano negli anni Trenta. I Mumelter sono un'antica famiglia bolzanina e l'autore li sfrutta per raccontarci le vicende dell'Alto Adige, regione in quel periodo divisa tra l'italianizzazione forzata e la speranza di recuperare la propria storia grazie alla Germania hitleriana. Sotto un sole diverso è prima di tutto una saga familiare, dopodiché è anche una lezione di storia da un punto di vista particolare - l'autore è altoatesino e alcune delle cose di cui scrive le ha vissute sulla propria pelle. Se anche tu almeno una volta nella vita hai detto "mmh, che fastidio! Siamo in Italia e dovrebbero parlare italiano", questo è il libro che fa per te: anche noi prima di trasferirci in Trentino - che è comunque diverso dall'Alto Adige - della questione sapevamo poco e questa frase l'abbiamo detta più di qualche volta.
Al di là di Alto Adige, Sud Tirol e Mumelter, la vera ragione per cui ti consigliamo questo romanzo è che Erika è l'organizzatrice di un gruppo di lettura, ma questa settimana è in abissale ritardo sulla lettura del libro per l'incontro, quindi ne parliamo anche qui, chissà che per osmosi la lettura proceda.
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Buona lettura!
Erika e Matteo
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Ps. come sempre, se trovi qualcosa di interessante a tema #CivicHackingIT, segnalacelo su Twitter.
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