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Questa pagina è una copia di archivio della newsletter di #CivicHackingIT.
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Internet, Rete, Web...
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Lo sai che quest'anno il Web compie trent'anni? Internet, invece, ne ha circa una ventina in più. Anche se spesso sono usati come sinonimi, Internet e Web non sono la stessa cosa.
Alberto Marinelli lo spiega bene nella voce dedicata della Treccani "in senso tecnico Internet è un network di computer-network: è infatti costituita da una serie di reti (private, pubbliche, aziendali, universitarie, commerciali) connesse tra loro fino a raggiungere una dimensione di accesso globale. Le reti sono interconnesse in senso fisico (wired e wireless) e in senso logico (distributed network); trasportano i dati e li indirizzano su una pluralità di dispositivi terminali (host, end system; dunque non solo computer in senso stretto) facendo ricorso a un medesimo gruppo di protocolli [...]. Appare evidente che Internet e il Web non possono essere considerati sinonimi. Il Web è solo uno dei servizi supportati da Internet e dal punto di vista della configurazione del network complessivo rinvia al sottoinsieme di server che gestiscono documenti in formato HTML (Hypertext markup language), destinati a essere letti su terminali utente dai browser (Explorer, Netscape, Opera ecc.) attraverso un protocollo dedicato al trasferimento dati in formato ipertestuale HTTP (Hypertext transfer protocol)".

Non semplicissimo, ma chiaro: Internet è l'infrastruttura, il Web uno dei servizi che ci gira sopra. Ma quale dei due serve di più a chi fa civic hacking? Questa settimana proviamo a concentrarci sull'infrastruttura, insomma vediamo la strada e in futuro vedremo cosa ci corre sopra.

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Una rete di computer

L'inizio è sempre un buon posto da cui partire

Cos'è l'Internet? Come funziona? Come si usa? Queste sono le domande che si è fatto anche Giancarlo Livraghi.
"Le reti 'telematiche' esistono da più di vent’anni. Ma il fenomeno di cui si parla oggi, genericamente definito 'internet', nella forma in cui lo conosciamo è nato in Italia nel 1994; e nel resto del mondo non molto prima [...]. Qualcuno immagina che ci sia una struttura omogenea, una singola rete, chiamata "internet". Ma non è così. Le reti sono decine di migliaia, ognuna completamente autonoma. [...] L’internet è un sistema che permette a diverse reti di collegarsi fra loro, in modo che chi è collegato a una delle reti può comunicare con chiunque sia collegato a una qualsiasi delle altre. In pratica dà a chi si collega la percezione di muoversi in un singolo sistema globale; e il servizio che dà è proprio come se lo fosse. [...] Il sistema funziona su scala planetaria; non ha sede geografica, né confini. Si suddivide in comunità che non dipendono dal luogo fisico ma sono definite, per aree di interesse e di argomento e per la natura dello scambio, dalla libera scelta di tutti coloro che usano il sistema."
Questa è solo una parte del lungo blogpost (che ti invitiamo a recuperare) che risponde proprio a quelle domande. Ammettiamo che è uno scritto un po' vecchiotto - datato 1997 ha i prezzi in lire e non parla di smartphone, ad esempio -, ma è chiaro e ancora utile.

Confondiamola (o no)

"Ci sono errori ed errori. Da alcuni errori impariamo. Cose come credere che vendere giocattoli per animali sul web sia un modo eccezionale per diventare ricchi non le faremo più. Ci sono altri errori che continuiamo a ripetere. Per esempio credere che
...il Web, come la televisione, sia un modo per tenere inchiodati gli occhi della gente mentre i pubblicitari li inondano di messaggi
...la Rete sia qualcosa che le aziende di telecomunicazioni dovrebbero filtrare, controllare e comunque "migliorare"
... per gli utenti poter comunicare usando diversi sistemi di instant messaging sia una brutta cosa
... la Rete soffra di una mancanza di regole a protezione delle aziende, e che queste se ne sentano di conseguenza minacciate. [...] Fortunatamente la vera natura di Internet non è difficile da comprendere. A dire il vero si può riassumere in un pugno di affermazioni che separano la Sindrome Da Errori Ripetuti dall'Illuminazione. In breve
1. Internet non è complicata.
2. Internet non è una cosa. E' un accordo.
3. Internet è stupida.
4. Aggiungere valore ad Internet abbassa il suo valore.
5. Tutto il valore di Internet si sviluppa ai suoi margini.
6. I soldi si spostano verso la periferia.
7. Un mondo estremo? No, il mondo delle estremità.
8. Le tre virtù di internet:
   a. Nessuno la possiede
   b. Tutti la possono usare
   c. Tutti la possono migliorare
9. Se internet è così semplice, perché così tanti ci hanno sbattuto la testa?
10. Alcuni sbagli che possiamo già fermare."
Quella che hai appena letto è l'apertura di un pezzo di Doc Searls e David Weinberger (tradotto in italiano da Paolo Valdemarin, anche l'originale in inglese è ancora online) in cui la natura di infrastruttura della Rete è spiegata per filo e per segno da due che se ne intendono parecchio.

E allora il Web?

Dato che è il suo compleanno (del Web, non di Internet), non possiamo proprio lasciarlo fuori del tutto da questa newsletter - specie alla luce del fatto che molti li considerano interscambiabili. Come regalo di compleanno, Tim Berners-Lee ha scritto un blogpost (in inglese) su come si immagina l'età adulta del Web e su cosa possiamo fare a partire da oggi per aiutarlo a crescere meglio: "The fight for the web is one of the most important causes of our time. Today, half of the world is online. It is more urgent than ever to ensure the other half are not left behind offline, and that everyone contributes to a web that drives equality, opportunity and creativity. The Contract for the Web must not be a list of quick fixes but a process that signals a shift in how we understand our relationship with our online community. It must be clear enough to act as a guiding star for the way forward but flexible enough to adapt to the rapid pace of change in technology. It’s our journey from digital adolescence to a more mature, responsible and inclusive future. The web is for everyone and collectively we hold the power to change it. It won’t be easy. But if we dream a little and work a lot, we can get the web we want".

NELLA LIBRERIA DI #CivicHackingIT

Bassa risoluzione di Massimo Mantellini, Einaudi

Massimo Mantellini già lo conosci (ne abbiamo parlato nel numero sulla conservazione delle informazioni e in quello sulle comunità monitoranti), questa settimana ti proponiamo una cosa un po' più strutturata di un tweet o di un blogpost: il suo ultimo saggio (che trovi anche in formato epub).
La questione che pone è interessante - e riguarda sia il Web che Internet: la bassa risoluzione sta cambiando le nostre aspettative? Ed è un problema tecnologico o no?
In entrambi i casi la risposta è sì, ma anche no. Se da una parte usufruiamo continuamente di prodotti di "qualità" minore (tipo foto fatte con il cellulare, invece che con una buona macchina fotografica), dall'altra abbiamo accesso a un numero infinitamente maggiore di opere. Se da una parte Internet ci apre a mille possibilità, la fascinazione per questa cosa è dolorosamente umana (e ben più vecchia di Internet, del Web e dei computer). Insomma, un saggio sui tempi che cambiano, sulla tecnologia, ma, soprattutto, sugli esseri umani.
Buona lettura!

Erika e Matteo
 
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Questa mail ti arriva perché ti interessa aggiornarti sul civic hacking in Italia e le sue connessioni (con qualche occasionale spunto dall'estero). La newsletter nata nel 2017, il blog su Medium e il libro (in scrittura) sono curati da Erika Marconato e Matteo Brunati.
 
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